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Rivoira investe ancora: nuova sala confezionamento per le mele nel 2021

Gruppo Rivoira, tra le realtà leader in Italia nella produzione e commercializzazione di frutta, dopo il maxi investimento strutturale del 2016 nello stabilimento dedicato alle mele a Verzuolo (Cuneo), ha programmato l’investimento in una nuova sala confezionamento adiacente e integrata con la struttura esistente, con elevato grado di automazione e tecnologie sofisticate. Sarà adeguata anche la capacità frigorifera. Marco Rivoira: “In tal modo potremo rispondere con ancora maggiore tempestività alle richieste dei nostri clienti in Italia e all’estero, valorizzando al meglio gli sforzi che i nostri produttori stanno portando avanti con nuovi investimenti nei frutteti”. – di Eugenio Felice.

Rivoira, la sede di Verzuolo (copyright: Fm)

Il Piemonte è la seconda regione italiana più importante, in termini di produzione di mele, dopo il Trentino Alto Adige e davanti al Veneto. Se Cuneo rappresenta in assoluto la provincia più rilevante in termini di superfici investite nella regione, il Gruppo Rivoira rappresenta la punta di diamante di questo sistema, la prima in Italia peraltro a proporre una linea di mele a residuo zero (leggi qui). Nel 2016 realizzò uno stabilimento tra i più avanzati al mondo per lo stoccaggio, la lavorazione e il confezionamento delle mele. Un investimento che ha dato i suoi risultati, tanto che oggi la crescente domanda dai mercati internazionali, che va di pari passo con i crescenti investimenti dei suoi produttori in nuovi impianti di meli, richiedono un ampliamento dello stabilimento per tenere il passo.

Tra i prodotti in test in Esselunga nel 2019 con uno dei suoi marchi privati c’erano anche le mele prodotte dal Gruppo Rivoira di Verzuolo (Cuneo), attivo da 70 anni e tra i maggiori player in Italia nel settore frutticolo. Tra i primi a credere in Italia nelle mele club, con la varietà canadese Ambrosia prodotta da alcuni anni anche in Val Venosta che è diventata oggi un vero must per molti italiani, il gruppo, giunto alla terza generazione, sta investendo con i suoi frutticoltori nel residuo zero per valorizzare le varietà tradizionali come la mela Gala che negli ultimi anni si confrontano con una concorrenza sempre più agguerrita in termini di prezzo. Basti pensare alla produzione polacca che ha costi estemamente più bassi rispetto a quelli italiani. E il mercato globale difficilmente è disposto a riconoscere oggi un premium price alla produzione italiana, nonostante le qualità organolettiche superiori, tale da coprire il gap in termini di costi. Ecco allora che una risposta arriva dalla produzione di varietà tradizionali a residuo zero.

Siamo i primi in Europa a proporre al mercato mele a residuo zero“, dichiara Marco Rivoira, executive manager del Gruppo Rivoira s.p.a. “L’obiettivo è duplice: da una parte dare una remunerazione maggiore ai frutticoltori, che si posiziona tra quella del prodotto convenzionale e quella del prodotto biologico, dall’altra valorizzare e rendere distintiva sui banchi di vendita l’offerta di varietà tradizionali di mele. Dopo un anno di test in Esselunga, partiremo da settembre con la varietà Galacon l’obiettivo di fare dai 120 ai 150 camion. Il numero dipenderà dalle condizioni in campagna, dalla necessità o meno di fare dei trattamenti. Abbiamo deciso di partire con la Gala perché è una varietà che conosciamo molto bene, essendo precoce poi ha una minore probabilità di imbattersi in patologie influenzate da pioggia e grandine, infine è meno sensibile allo zolfo (ruggine). Diciamo che è, secondo noi, la varietà più idonea al residuo zero. Sarà, quella di quest’anno, un’edizione limitata, è l’inizio di un percorso, con volumi che cresceranno di anno in anno”.

“A seguito di un imponente lavoro di ricerca e sviluppo basato su metodi produttivi e di difesa volti a ridurre l’uso delle sostanze chimiche di sintesi e dopo più di dieci anni di approfondite indagini in termini di gestione dei fitofarmaci, analisi della merce e studio di degradazione – spiega Marco Rivoira – abbiamo progettato un disciplinare di coltivazione e di difesa volto a garantire l’abbattimento dei residui di prodotti fitosanitari del 100%. Il disciplinare di produzione è stata curato nei minimi dettagli e tutta la filiera è stata gestita dai nostri esperti tecnici di campo supportati da laboratori competenti e certificati”. “Per rendere subito distintivo il prodotto – continua Marco Rivoira – abbiamo creato il brand Rivoira Zero, che nelle nostre intenzioni andrà a “vestire” il 100% della produzione a residuo zero, con un packaging ecologico fatto di vassoio in cartoncino e film 100% compostabile in Nature Fresh. Cosa non meno importante, tutto il lavoro viene fatto non solo per offrire al consumatore un prodotto con zero residui ma anche e soprattutto buono al palato”.

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