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Samboa, non chiamatela mela club

https://www.italiafruit.net/samboa

l progetto di Rivoira in rampa di lancio: tre varietà brasiliane per un’offerta di qualità 12 mesi l’anno

Non chiamatela mela club. Samboa – questo è il nome del brand ombrello con cui saranno commercializzate le tre sorelle brasiliane Luiza, Venice e Isadora – è un progetto ambizioso per proporre sul mercato mele del segmento extrasweet dodici mesi l’anno, da agosto ad agosto, assicurando sempre frutti dalle stesse caratteristiche gustative. Vale a dire dolcezza, croccantezza e succosità.

Samboa, di cui il Gruppo Rivoira è l’anima, è la risposta alle esigenze del consumatore di avere un frutto che mantenga sempre le sue promesse, superando il limite di molti prodotti ortofrutticoli, la cui qualità non è sempre omogena durante l’anno. Un brand che è in grado di fare una promessa e di mantenerla, una garanzia anche per le catene distributive che possono così inserire in assortimento una proposta riconoscibile e di alto livello.

Ma in questi frutti c’è anche una risposta ai cambiamenti climatici e una strada per avere prodotti sempre più sostenibili, grazie alle caratteristiche agronomiche di queste tre varietà che performano bene anche con alte temperature e che, per dirla con le parole di Gerhard Dichgans che ha supportato Marco Rivoira in questo progetto, sono particolarmente resilienti.

“Questo progetto vuole avverare il mio sogno – dice Rivoira – quello di offire ogni signolo giorno un frutto fantastico al consumatore, per un servizio di qualità 12 mesi all’anno, attraverso un brand che abbiamo credibilità per la costanza di qualità. Quando si parla di crisi delle mele, purtroppo la maggioranza del prodotto che arriva nei punti vendita non soddisfa le aspettative di chi compra, una volta lo trovi buono, l’altra volta no”.

Tutto nasce da un’intuizione. Se in Brasile, dove la coltivazione del melo non è agevolata dal clima, questi frutti sviluppano interessanti caratteristiche, non mostrando problemi davanti alle alte temperature, che potenziale potrebbero esprimere in areali più vocati come quelli italiani? Da qui la prova e dopo i primi riscontri il Gruppo Rivoira ha iniziato a mettere a dimora tante piante e a strutturare il progetto che, nel 2036, ha l’obiettivo di raggiungere i quattromila ettari a livello globale, creando un network tra Italia, Stati Uniti, Sud America, Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa…

Le mele Samboa offrono diversi vantaggi ai produttori. Con Luiza – che matura in epoca Gala – si arriva già in estate con una mela premium, mela che risponde bene alla frigoconservazione e ha dimostrato di non aver bisogno dell’atmosfera controllata. Ma è una mela che può rimanere in pianta fino a diverse settimane dal momento della raccolta senza effetti significativi sulla qualità. Questa finestra così ampia, che si riscontra anche per Venice e Isadora, ha dato lo spunto a Rivoira di immaginare una nuova certificazione: “Ripe on tree – Maturata in pianta”.

“Il consumatore deve riconoscere che questa è una mela differente, di alta qualità – evidenzia Giulia Peirone, responsabile qualità del Gruppo Rivoira – Abbiamo redatto un vero e proprio disciplinare che consente di produrre tutelando proprio la qualità. Questo protocollo consente di avere una mela matura in fase di raccolta, nella sua massima espressione organolettica e sensoriale”.

Questo lavoro è stato fatto in collaborazione con Bureau Veritas e così il progetto ha una sua certificazione per tutelare la qualità. Il disciplinare include quattro parametri: degradazione dell’amido (> 6), dolcezza (minimo 12 gradi Brix), durezza (6 kg per cmq) e produttività (massimo 70 tonnellate a ettaro). “Sono un insieme di parametri che ci dicono che il prodotto è raccolto al punto giusto”, chiosa la responsabile qualità.

“L’ampia finestra di raccolta delle mele Samboa consente una migliore esperienza al consumatore – fa notare Alessandro Rizzato, responsabile servizio tecnico Gruppo Rivoira – Le tre varietà non hanno problemi con i colpi di sole e a prendere colore. I gradi brix vanno salendo con le epoche di maturazione di ciascuna varietà, mentre i calibri scendono leggermente. Sono mele che hanno molteplici geni di resilienza – conclude – Samboa è un progetto per i produttori al tempo dei cambiamenti climatici”.

In estate c’è stato l’esordio commerciale di Samboa con le prime Luiza, a breve sarà la volta di Venice, mentre a fine mese si raccoglierà Isadora, la più tardiva delle tre, quella che può arrivare al prossimo agosto. I volumi sono limitati – 400 tonnellate – ma serviranno per saggiare il mercato e far conoscere le mele, mentre l’anno prossimo si dovrebbero avere a disposizione circa 1300 tons e sarà la prima stagione commerciale continuativa per Samboa.

E fin qui l’innovazione varietale. Per chiudere il cerchio sull’offerta Rivoira è d’obbligo un accenno alla innovazione tecnologica su cui il gruppo piemontese investe da anni: dal campo (vedi le ultime sperimentazioni con i droni) fino alla conservazione (nel magazzino di ultima generazione targato 2016 e ulteriormente rinnovato nel 2021): l’automazione regna sovrana, ma anche la sostenibilità.

E sostenibilità sia

Il Gruppo Rivoira lavora già da tempo in condizioni di rispetto dell’ambiente e delle risorse: il 50% della energia elettrica impiegata, infatti, è autoprodotta grazie a pannelli solari e impianto di cogenerazione, mentre il consumo idrico è ridotto del 35%. “L’obiettivo – conclude Marco Rivoira – è diventare presto carbon neutral“.

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